martedì 1 luglio 2008

Gli enzimi digestivi

Viviamo perché ciò è reso possibile dagli enzimi.
Essi costituiscono il fondamento per l’energia e la forza di vita in tutte le cose viventi.
Senza gli enzimi la vita non sarebbe possibile; essi sono indispensabili per la costruzione, detossificazione e la cura del nostro corpo.
Sono le forze che permettono all’organismo di digerire e assorbire il cibo assunto . Gli enzimi regolano decine di migliaia di altre funzioni biochimiche che hanno luogo ogni giorno nel nostro corpo. Tali funzioni includono il respirare, il crescere, l’olfatto, il tatto, la stimolazione dei nervi, la difesa dell’organismo quando ci ammaliamo, la regolazione delle secrezioni ormonali, la formazione di organi, ghiandole e tessuti.
Carenza o insufficienza di produzione enzimatica da parte dell’organismo porta all’invecchiamento, alla malattia, alla morte.
In accordo con il Dott. Edward Howell, autore del libro “Enzyme Nutrition”, carenze di enzimi sono generalmente osservabili in pazienti affetti da patologie croniche, come alcuni tipi di cancro, allergie, invecchiamento precoce, malattie della pelle, obesità e malattie circolatorie.
I ricercatori hanno stabilito, senza ombra di dubbio, che la causa primaria delle maggiori patologie che ci affliggono, risieda in carenze nutrizionali.
In tutti i casi, gli stessi ricercatori concordano che tutte le malattie sono accomunate da carenze o mancanza di enzimi. Senza gli enzimi il nostro corpo non può funzionare, né i nutrienti essenziali possono essere trasportati alle cellule che ne necessitano.
Bassi livelli enzimatici sono generalmente associati a persone avanti con gli anni o sofferenti per malattie croniche. Alti livelli di enzimi riguardano, in,genere, persone giovani o in buona salute.
Ci sono due fonti di enzimi: quelli endogeni, vale a dire quelli che produciamo noi stessi ed esogeni, ovvero quelli che prendiamo dall’esterno, ad esempio con gli alimenti.
Ed è di questi ultimi che desidero brevemente parlare.
Già negli anni venti del secolo scorso. Il Dott. E. Howell osservava che una dieta terapeutica basata su digiuno e cibi crudi, produceva effetti curativi ed un potenziamento generale della salute a causa della significativa diminuzione della richiesta di enzimi propri del corpo umano.
In tal modo gli enzimi del sistema immunitario erano in grado di aumentare l’attività di disintossicazione. I cibi crudi, quindi, erano in grado di alleviare il carico del processo digestivo dall’organismo in virtù della loro ricchezza enzimatica, con conseguente potenziamento del livello generale di salute.
Purtroppo la nostra alimentazione è oggi costituita soprattutto da cibi cotti, ovvero enzimaticamente morti e soprattutto di cibi pastorizzati, la qualcosa equivale a dire, anche in questo caso, assenza di enzimi.
Le conseguenze di tali carenze sono già state indicate più sopra.
C’è una fondamentale legge nutrizionale per cui ogni cibo allo stato crudo e non trattato, contiene proprio gli enzimi necessari alla sua digestione. Ad esempio è noto che il formaggio non pastorizzato risulta più digeribile, perché contiene elevate quantità di quegli enzimi, lipasi e lattasi, utili alla sua digestione.
Il Dott. Francis Pottenger condusse uno studio indipendente su 900 gatti, per verificare gli effetti a lungo termine di una dieta a base di cibi cotti. Lo studio ebbe una durata di 10 anni ed in questo periodo una parte dei gatti fu alimentata con due porzioni di latte non pastorizzato e carne cruda, mentre l’altra parte con tre porzioni al giorno di latte pastorizzato a carne cotta.
I gatti nutriti con il cibo crudo godevano di buona salute, non presentavano, quindi alcun sintomo di malattia e mettevano al mondo gattini sani di generazione in generazione.
Al termine della prima generazione, i gatti nutriti con i cibi cotti erano apatici ed iniziarono a soffrire di allergie, infezioni ed altre malattie. Ad ogni generazione successiva, i gatti che mangiavano cibi cotti si ammalavano sempre più. Alla terza generazione erano divenuti sterili, non più in grado di procreare.
Che si sia gatti, cani o esseri umani, quando si mangiano cibi privi di enzimi sovraccarichiamo il nostro organismo che deve supplire in qualche modo per compensare tale carenza.
Qui non si tratta di “sposare” una dieta crudista, perché anche i cibi cotti sono importanti, ma di bilanciare questi ultimi con i cibi crudi e non pastorizzarti.
La digestione di fatto inizia nella bocca.
Questo è il motivo per cui dovremmo masticare il cibo con cura prima di ingoiarlo. Esso mischiato con l’enzima Amilasi (prodotto dalle ghiandolari salivari), subisce un processo di predigestione specie per quanto riguarda zuccheri e amidi.
Poi il cibo raggiunge la porzione alta dello stomaco, che il Dott. Howell denomina “porzione cardiaca dello stomaco” o “stomaco enzimatico”. Qui il cibo resta 45/60 minuti ove continua l’attività di predigestione di carboidrati, grassi e proteine da parte degli enzimi contenuti naturalmente nel cibo e degli enzimi assunti come supplementi.
Si stima che oltre il 75% del cibo ingerito possa essere predigerito in questa porzione dello stomaco “stomaco enzimatico”.
Il bolo alimentare poi giunge nella parte più bassa dello stomaco ove l’acido cloridrico e la pepsina continuano l’azione digestiva.
Successivamente, nell’intestino tenue, la digestione è completata grazie anche al concorso degli enzimi secreti dal pancreas ed infine, attraverso le pareti intestinali, i nutrienti, accolti dalla corrente sanguigna, sono resi disponibili per tutti gli ambiti organici grazie all’azione degli enzimi metabolici.
Va da sé che tale “predigestione” è veramente importante perché affranca il pancreas da uno stressante sovraccarico di secrezione di enzimi, da cui deriva che materiale enzimatico può essere destinato, a tutto beneficio della nostra salute, a sostenere le attività immunitarie, energetiche, ecc.
Per tirare le somme possiamo dire: meno sovraccarichiamo il nostro pancreas di lavoro alimentare, maggiore sarà la sua attività immunitaria e maggiori i livelli di energia a nostra disposizione.
Inoltre, una migliore digestione, oltre a produrre un’assimilazione ottimale dei nutrienti essenziali, riduce al minimo la produzione di quelle macromolecole indigerite che, compromettendo la funzionalità della parete intestinale, si trasformano in potenti allergeni, da cui possono scaturire tutta una serie di patologie immunitarie ed autoimmuni.
Si potrebbe pensare a questo punto, che basterebbe ritornare ad un alimentazione più naturale e ricca di cibi crudi. Di fatto non è così semplice:
impoverimento dei terreni, sempre più sfruttati e devitalizzati per un utilizzo massiccio di sostanze chimiche di vario genere, da cui consegue impoverimento nutrizionale degli alimenti e quindi anche scarsa vitalità enzimatica dei prodotti medesimi,
il cibo che reperiamo nei nostri mercati raramente è fresco (ovvero appena raccolto) e la perdita degli enzimi in esso contenuti, inizia immediatamente dopo la raccolta,
dobbiamo fare i conti con una carenza enzimatica a livello fisiologico oramai endemica, causata da decenni di abitudini alimentari malsane e tale gap non è possibile colmarlo neppure se introduciamo cibo fresco e crudo nella nostra dieta quotidiano; si tratta di affidarsi ad una supplementazione con prodotti naturali a base di enzimi di qualità verificabile; ciò costituisce un “must”, a cui non ci si può sottrarre.
Gli studi del Dott. Howell indicano, come miglior fonte da cui ricavare enzimi di qualità, due tipi di funghi non tossici: “Aspergillus Oryzae” e “Asperigillus Niger”, che sono fatti crescere su un “medium” quale Soia o Frumento.
Enzimi così ricavati dispongono di un miglior range di adattabilità alle variazioni di pH del tratto digestivo, rispetto agli enzimi derivati da fonti animali; si stima, infatti, che sono attivi a valori di pH oscillanti tra 2 e 12.
Tali supplementi enzimatici si trovano in commercio sotto forma di capsule, il cui contenuto può essere anche continuano cosparso sui cibi. Sono attivi nella parte alta dello stomaco, nella fase di predigestione del cibo e continuano ad esserlo lungo tutto il tratto digestivo.
Si noti che in questo ambito il pH può variare da un valore di 3, utile alla digestione delle proteine, ad un valore di 7 ed oltre, necessario alla digestione dei carboidrati.
Quindi, è intuibile l’importanza di usare supplementi enzimatici sempre attivi, nonostante vari il valore del pH lungo tutto il tratto digestivo.
Essi svolgono attività specifiche:
la Proteasi, ad esempio, permette di digerire le proteine,
l’Amilasi, i carboidrati complessi,
Lattasi, il latte,
Lipasi, i grassi,
Cellulasi, le fibre,
il consiglio è quello di preferire formule di supplementi in grado di svolgere un ampio range di attività tale da favorire la completa digestione del cibo.
Che ci sia la necessità di perdere peso, di ridurre depositi di calcio nel lume arterioso, di ridurre i valori di colesterolo, come un eccesso di formazioni proteiche, di avere denti, ossa e muscoli più forti, gli enzimi ci vengono in aiuto.
Facendo regolari “depositi” di enzimi di qualità nel nostro “conto corrente bancario degli enzimi”, possiamo essere in grado di modificare in meglio l’andamento di tanti stati patologici che ci possono riguardare, aumentare in modo sostanziale il nostro benessere fisico, sperimentare maggiore vitalità e vivere una vita più a lungo e, si spera, più piacevole.

www.benessereeantiossidanti.blogspot.com
www.studiomedicoeschilo.it

1 commento:

Unknown ha detto...

Ti ringrazio per aver pubblicato il mio articolo sugli enzimi.
Ti auguro buon lavoro e se pensi ci possano essere altri argomenti in questo ambito che tu possa essere interessata a divulgare, sono a tua disposizione.
Ciao lucio.

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Spero che il contenuto del mio blog vi piaccia e vi sia utile.